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Fact Checking eliminato da Meta? Ecco cosa vuol dire

Immagine del redattore: Alessandra TalentinoAlessandra Talentino

In questi giorni non si parla di altro: Mark Zuckerberg elimina il fact checking su Facebook e Instagram negli USA.


Ok, ma cosa vuol dire nello specifico?  


Significa che d'ora in poi la moderazione delle piattaforme Meta sarà affidata agli utenti attraverso le Community Notes. Saranno proprio loro a segnalare i contenuti violenti, offensivi o pericolosi. 


Al momento la notizia riguarda solo gli Stati Uniti, ma potrebbe essere solo questione di tempo e il cambiamento potrebbe riguardare anche gli utenti dell’Unione Europea


Cosa comporta questa scelta? 

Cosa potrebbe cambiare per gli utenti? 


Io sono Alessandra Talentino, CEO di creATiva by AT, e da 10 anni mi occupo di Digital Marketing. In questo articolo vediamo più da vicino cos’è il sistema di fact checking e cosa comporta la sua eliminazione dalle piattaforme Meta. 


Iniziamo!  



Indice dei contenuti



Che cosa si intende con il termine fact checking?

Tradotto letteralmente in verifica dei fatti, con il termine fact checking si indica un procedimento che racchiude tutte quelle azioni che hanno come obiettivo quello di promuovere e verificare la veridicità delle informazioni riportate in notizie, dichiarazioni pubbliche, articoli, post sui social media e altre fonti. 



Quando nasce il fact checking?

Nel suo significato contemporaneo, il fact checking nasce nei primi anni 2000 negli Stati Uniti. Tuttavia, il termine aveva già una lunga tradizione nel mondo del giornalismo americano. 


Nel 1923, quando il giovane giornalista Henry R. Luce fondò TIME insieme a Briton Hadden, il suo scopo era quello di creare un nuovo tipo di periodico che fosse in grado di informare i suoi lettori attraverso l’elaborazione di piccoli articoli sui fatti del mondo


Per Henry era cruciale che le notizie fossero precise e corrette. 


E indovinate qual era la prima idea del nome per la rivista? 

Facts, cioè “fatti”. 


Probabilmente, nacque proprio in questo modo il primo dipartimento di fact-checking all’interno di una redazione. Il suo compito era quello di controllare tutte le informazioni fattuali contenute negli articoli. 


Piccola curiosità: il fact-checking era un lavoro molto minuzioso e per molti anni fu tradizionalmente riservato alle donne. 



Qual è l'obiettivo del fact checking?

Ad oggi, il fact checking ha diversi obiettivi

Vediamo quali sono i principali: 


  • Educare il pubblico, aiutando le persone nella distinzione tra informazioni affidabili e contenuti falsi;

  • Contrastare la disinformazione attraverso l’identificazione e la correzione delle affermazioni fuorvianti o non corrette che possono contribuire a influenza in modo negativo l'opinione pubblica;

  • Promuovere la trasparenza attraverso la chiamata dei responsabili delle affermazioni (come ad esempio media, aziende, personaggi pubblici, politici) a rispondere della veridicità delle loro dichiarazioni.


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Come funziona il fact checking? 

Il sistema di fact-checking su Meta si basa sulla collaborazione con organizzazioni esterne di verifica dei fatti


Nel momento in cui è segnalato un contenuto come potenzialmente falso, viene inviato a questo team di esperti che analizzano l’accuratezza delle informazioni. Se ritenuto falso, si appone un’etichetta falso sul post, rendendolo meno visibile agli utenti. 


Negli Stati Uniti il fact checking lascia spazio a un approccio più decentralizzato e partecipativo, che prende il nome di Community Notes (simile al modello utilizzato dalla piattaforma X di Elon Musk). Il sistema prevede che siano gli utenti stessi della piattaforma a segnalare e commentare i contenuti che pensano siano falsi o fuorvianti. In questo caso, è Meta a fornire gli strumenti per consentire ai propri utenti di contestualizzare e discutere le informazioni, senza intervenire in modo diretto nella valutazione della veridicità dei contenuti segnalati. 


Perché questa scelta? 

Meta ha affermato che il fact checking sia un processo complesso e che spesso porti a una limitazione della libertà di espressione. Inoltre, l’azienda ha anche affermato come il sistema legale statunitense sia in continua evoluzione, contribuendo a rendere ancora più complesso e difficile mantenere un sistema di verifica dei fatti che sia coerente ed efficace.


In un video, Zuckerberg ha spiegato questa decisione dicendo che "i fact checker sono stati troppo politicamente di parte e hanno distrutto più fiducia di quanta ne abbiano creata. Quello che è iniziato come un movimento per essere più inclusivi è stato sempre più utilizzato per mettere a tacere le opinioni ed escludere le persone con idee diverse, ed è andato troppo oltre".


dichiarazione di Zuckerberg per l’eliminazione del fact checking su meta in USA

Meta elimina il fact checking: e adesso? 

La scelta di Meta sta sollevando forti domande sul ruolo delle grandi piattaforme all’interno della società contemporanea. Oggi le aziende tecnologiche hanno un potere fortissimo nell’influenzare le opinioni delle persone e nel plasmare il dibattito pubblico. Per questo motivo, è importante che queste stesse aziende assumano una responsabilità maggiore nel contrasto e nella promozione di un dibattito pubblico sano e informato.


In questi giorni sono diversi gli esperti che stanno esprimendo la propria preoccupazione per le potenziali conseguenze negative legate alla decisione di Meta di eliminare il fact checking. Non avere un solido sistema di verifica dei fatti potrebbe (paradossalmente) favorire la diffusione di notizie false e/o complottiste. Questo potrebbe a sua volta contribuire a l'intensificazione ulteriore della polarizzazione politica, e la fiducia nell’informazione potrebbe ulteriormente aggravarsi.  


Tuttavia, la decisione di Meta non rappresenta necessariamente la fine della storia. È probabile che nei prossimi anni assisteremo a un evoluzione del dibattito sulla lotta alla disinformazione. Per arrivare a questo risultato, giocheranno un ruolo importante la trasparenza degli algoritmi, l’educazione all’alfabetizzazione mediatica e una regolamentazione più stringente delle piattaforme online. 

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